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Laura come una vietcong anni fa…

vietnam
Felice. Mai stata così serena. Tre settimane di vera follia, senza regole, dall’altra parte del mondo. Dove tutto può succedere. Anche che il cuore si rimetta a battere, mentre ci si lascia coinvolgere dal mondo intorno.
Niente regole. Niente cellulare, niente orologio, niente pc. Vita selvaggia al massimo grado. E nessun pensiero.
Dimeticare l’occidente, in Vietnam, è stato facilissimo.Riassumere il tutto è difficile. Ma la serata al Croato, lungo quella spiaggia di madreperla, con quella miriade infinita di conchiglie e ceste dei pescatori abbandonate sul bagnasciuga e quegli occhi che ridono… non me li scorderò mai.
E’ valso 24 ore di aerei e areoporti, di pulman, spostamenti, ore piccole, levatacce e fatica. E persino di docce preziose come l’acqua, di sole insolente e di nuvole passeggere. E così, come se ti conoscessi da sempre, abbiamo condiviso un’infinità di tempo.
Ed è stato tutto semplice, naturale, spontaneo.. incredibile.
Il mio oroscopo aveva ragione. Ed anche il mio sesto senso.E così eccomi qui a riguardare le 1400 foto scattate e a riguardare ogni piccola espressione, ogni sguardo racchiuso in quelle immagini.
E mi mancate. Sì. Mi mancate proprio tanto, tutti. Soprattutto Erika che ha condiviso con me tutto quanto, come un’amica di sempre.
Spero di rivedervi presto ragazzi. Davvero. E soprattutto, spero di rivedere te. E di risentire di nuovo la tua voce, che mi manca da quasi 24 ore.
Una telefonata da Mariagrazia. L’accento bolognese che mi fa tanto sorridere. “Mi mancate troppo ragazzi”, dice quasi commossa.
Sembriam la pubblicità della Costa Crociere. Aprirò un gruppo di auto-aiuto per i “vietcong” reduci del vietnam.
E’ che tre settimane con degli sconosciuti e trovarsi così bene, divertirsi come bambini e sentire il cuore che batte ancora… è unico.
Grazie a tutti. Davvero.

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