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David, che bello averti ritrovato

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We curioso. Torno a casa, come ogni giovedì.
Mi riposo un po’ e mi godo una serata casalinga, con un po’ di alti e bassi. Un ex si rifà vivo con qualche battuta idiota.
Chissà perchè gli ex sembran tanto intelligenti quando ci esci e divengono così imbecilli nello stesso istante in cui li defenestri.
Mah, l’amore è una droga leggera, ottunde la mente, è indubbio.
Dopo 10 minuti di discussione, finisce che, causa anche gli ormoni impazziti da sindrome premestruale piena, lo mando al diavolo, lo insulto in ogni lingua e stacco ogni tipo di contatto con lui. Sì è strano. Io di solito non faccio così. Di solito sono buonina, democratica, un’ottima mediatrice, una che discute ma non litiga, una che si arrabbia ma non insulta. E invece, anch’io sono umana e a furia di collezionare frustrazioni, prima o poi sbotto.
Ed è un gran bene.
Venerdì mi sveglio, lavoro e un po’ chatticchio. Sbrigo le faccende solite e mi preparo x la seratona.
C’è un amico che non vedo da anni, ma non un amico comune. Il mio migliore amico di sempre.
L’unico uomo di cui mi sia mai veramente fidata. David.Esco, arriva Ale alle 21 a prendermi ed io sono as usual 5 min in ritardo. Come potrei essere puntuale?
Arriviamo al ristorante, entro e vedo li davanti Lorenzo, Chiara e David. Non riesco a salutare nessuno e in due secondi gli salto al collo e lo abbraccio fortissimo. E lui, tenerissimo, mi sussurra “mi sei mancata”.
E’ stato l’abbraccio più bello degli ultimi anni.
Sceglie il vino per l’aperitivo, degustiamo un calice, squisito e ci avviamo verso il tavolo.
Chiacchieriamo e, come 15 anni fa, finiamo col scegliere indipendentemente tutti i piatti uguali e a riderci sopra come due scemi.
Con lui che commentava “non avevo dubbi!”
Parliamo di tutto e mi convince anche a prendere il dolce.

Ci spostiamo in un pub a bere qualcosa. Un amico di Ale, decisamente alticcio, si avvicina, si inginocchia davanti a me e inizia a fare i complimenti ad Ale pensando fossi li con lui. “Sei troppo una fuoriclasse! tu lo sai che sei stupenda!” urla in mezzo al locale.
Io bordeaux, abbraccio David e ci spacciamo per marito e moglie. E l’alticcio si seda, facendo a lui i complimenti.
Come cambiano i tempi: 15 anni fa nei casi d’emergenza, fingevamo solo di esser fidanzati.
Ma che bella sensazione, di famiglia, di sicurezza, di protezione. Facciamo fatica a lasciarci e tornar a casa, quasi nessuno di noi volesse far finire quella serata. Torno a casa, felice e serena come non ero da un po’ di tempo.

Sabato esco con Chiara. Chiacchieriamo e ci ritroviamo a bere l’erba della strega (è una tisana, nn pensate male!), sparlando sugli ometti e decidendo un piano d’azione per il futuro. E’ bello parlare con lei. E dire che abbiam fatto elementari e medie insieme e siam state in compagnia insieme al liceo e non l’ho mai sopportata. Ed ora mi ritrovo ad uscire con lei il sabato sera e a divertirmi. Intelligente, simpatica, brillante. Bella compagnia, piacevole. Facciamo tardi di nuovo e io muoio di sonno. Ma mi son divertita e va bene così.

Stamattina mi sveglio e mi viene una gran voglia di messaggiare David. Mi faccio un po’ di menate per la moglie. Penserà male?! Alla fine gli scrivo un salutino. Ci mandiamo qualche sms e scopro che è dai suoi per pranzo. Così ci accordiamo e passa a prendermi per tornare a Milano insieme. Sfruttiamo l’occasione per chiacchierare, dirci tutto quello che abbiamo evitato di dire in pubblico l’altra sera: 15 anni di cambiamenti e modificazioni, anche se fondamentalmente è abbastanza tutto uguale.

Arriviamo a Milano, due passi per il centro, un gelatone con panna dietro la scala e tanti discorsi. Le tre ore più belle che io ricordi. Lo lascio davanti alla scala, pronto per incontrarsi con un amico ed andare a vedere la rappresentazione della serata. Io e il mio zainetto, felice e serena. Contenta di aver ritrovato una delle persone più importanti della mia vita. Una persona che sono apparentemente avevo dimenticato e accantonato, ma che spesso mi era tornata alla mente e che mai più avrei pensato di reincontrare. E invece, il destino è strano. E a volte, come toglie, dà. E fa sorprese davvero incredibili. Come il ritrovare un vecchio amico ed accorgersi che il tempo non è cambiato, che la confiedenza è la stessa, che l’affetto brilla ancora negli occhi più che mai, così come nella carezza che oggi mi ha fatto e nell’abbraccio che nuovamente ci siamo scambiati. Grazie David.
Grazie a Dio esiste la serendipità.

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